La Storia

L'Armeria Concari,

situata in Via La Marmora a Lecco, è stata per molti anni un punto di riferimento nel cuore della città, nella strategica Piazza Diaz. Ad un primo sguardo un negozio come tanti, mentre al proprio interno ha sempre racchiuso e custodito un mondo straordinario grazie all’armaiolo Giovanni Concari. Una lunga storia cominciata con l’incassatore Cesare Concari. Nel 1919 apre ufficialmente l’armeria a Lecco in piazza Diaz e nell’officina sul retro si cominciano a fabbricare doppiette a cani esterni a regola d’arte. Malgrado i tempi duri del primo dopo guerra, gli affari prosperano, finché in pochi anni Giovanni Concari diventa socio della S.C.A.M., che poi lascia, per aprire altre due armerie: Romagnano Sesia e Vercelli. Alla famiglia non manca certo il lavoro.

In quegli anni la caccia in montagna con armi rigate a palla era andata diffondendosi per il gran numero di fucili militari rimasti in circolazione, così come per la dimestichezza acquisita da molti nell’uso delle armi. Il figlio Pietro, che per le armi ed il tiro a palla aveva sempre nutrito una robusta passione, decide di inoltrarsi in questo settore mettendo a frutto la sua propensione al mestiere. Comincia a fabbricare carabine utilizzando culatte di fucili Mauser K 98 montandovi canne svizzere della Hämmerli. I risultati sono subito lusinghieri ed il nome Concari comincia ad essere conosciuto. Qualche anno più tardi, nel 1957, Pietro sceglie la bascula con chiusura doppia, tipo Purdey, fabbricata da Cesare Peli, abbinando le canne della ditta tedesca Rheinmetall. Anche questo progetto ha successo: sono armi meditate e realizzate con cura a regola d’arte e prodotte su ordinazione.

L’officina diventa a questo punto troppo piccola e la Concari si trasferisce nel negozio di fronte che offre più spazio. È il 1959, le conoscenze si ampliano e diffondono, i gusti si affinano, e l'Armeria Concari offre i suoi primi monocanna basculanti. Gran bei fucili, robusti leggeri e precisi, con canne e cannocchiali di prima scelta a prezzo interessante.

Un altro capitolo importante ha riguardato la produzione nel 1980 dei movimenti Mauser - Magnum completamente ricavati dal pieno, sia destri che sinistri, con otturatori di diametro da 18 mm o da 20 mm a seconda dei calibri. Nel 1981 Pietro espone per la sua prima volta all’EXA, la fiera delle armi a Brescia e si presenta con una novità molto ambita. Si trattava di un Mauser interamente costruito artigianalmente e fornito con due canne intercambiabili a mano, una in 6,5x57 e l’altra in 7x64 con il cannocchiale che restava tarato al cambio delle canne. L’anno successivo fu presente alla seconda edizione dell’EXA, esponendo un monocanna basculante di nuova concezione; calibri a scelta, con chiusure duplici Purdey e terza chiusura tipo Kersten e con ejector.

È la volta della quarta generazione dei Concari armaioli, quella del figlio Giovanni, che comincia con l’attrezzatura meccanica per produrre gli attacchi dei cannocchiali, i serbatoi Mauser ed i relativi piatti, tutti da pezzo unico. Attratto dall’azione Peabody-Martini, si attrezza per produrne esemplari “dal pieno”. Pietro e Giovanni costruiscono un mono-colpo con blocco oscillante tipo Martini. Tutto il meccanismo era incassato nel legno con la stessa linea di una carabina normale. La grande innovazione ci fu all’EXA del 1995 quando il figlio presenta un’arma veramente innovativa, la Revolution. La carabina mono-colpo integrava delle soluzioni meccaniche innovative: la caratteristica evidente era l’assenza sia di un dispositivo basculante di chiusura della culatta che di un otturatore scorrevole o rotante-scorrevole a differenza dei consueti sistemi classici.

Per altre innovazioni notevoli si deve attendere l’EXA del 1998 nella quale Giovanni portò una dimostrazione di quello che i Concari fossero in grado di fare. Un Mega Mauser magnum di ben 47 cm e un Mini Mauser magnum di 12 cm costruito dal figlio Matteo. Sempre nello stesso anno Giovanni mette a punto un Mauser corto “Kurz” anticamente fabbricato in Germania. Un movimento Mauser normale ma più corto di 16 mm rispetto all’originale, predisposto per piccoli-medi calibri, sia destro che mancino.

La sincera considerazione per la propria clientela ha tramutato i Concari in veri e propri maghi armaioli, fornitori delle più complesse richieste. La passione silenziosa ha sempre promosso la loro artigianalità.